Mostra “Camerini”, magazzini MAS, Piazza Vittorio, un progetto di artisti Innocenti, Anna Cestelli Guidi e Helia Hamedani
Celebro grottescamente la morte di un’epoca, la morte di un luogo, i Magazzini MAS. Le scritte grossolane a pennarello vengono elevate a nobili epitaffi funebri di memorabili storie: “collant donna”, “pantaloni da lavoro”, “maglie bimbi”, “camice bianco” e cosi via. Una celebrazione del magazzino, del suo interno, dei nomi senza i prodotti, degli oggetti senza le persone perché ne rimane solo l’anima. L’atmosfera è glaciale in un fronteggiamento lapidario di scritte in oro che glorificano il popolo, l’oggetto banale, insignificante. Ma tutto acquista senso e simbolo. Luce al neon e camerino argento metallizzato, l’entrata in una cella frigorifera, una vetrina glaciale dell’al di là. E’ un omaggio ultraterreno e metafisico alla difficoltà del vivere.